La mostra temporanea

Distretto di Sezana e confine occidentale (1945-1954)

La mostra “Distretto di Sezana e confine occidentale (1945-1954)” è stata creata per celebrare il 76˚ anniversario del ricongiungimento della regione Primorska alla madrepatria slovena, che ebbe luogo il 15 settembre 1947. La mostra tratta il tema della situazione politica, della vita quotidiana degli abitanti, della cultura ed educazione nel distretto di Sezana tra il 1945 e il 1954 a partire dal periodo in cui, dopo la fine della seconda guerra mondiale, la regione era appartenuta alla zona A del territorio giuliano, controllato dal Governo Militare Alleato (AMG) fino agli anni successivi alla sua annessione da parte della Repubblica Federale Popolare di Jugoslavia.

Nei primi anni dopo la seconda guerra mondiale il distretto fu fortemente influenzato dall'amministrazione congiunta tra governo anglo-americano e governo del popolo guidato dal Comitato di Liberazione Nazionale (CNL), il quale seguiva le direttive del Comitato di Liberazione Regionale per il litorale sloveno e Trieste, in altre parole le autorità comuniste jugoslave. La maggioranza della popolazione locale identificava gli alleati come un ostacolo alla loro volontà di congiungersi alla Jugoslavia e come sostenitori delle leggi fasciste che essi stessi non avevano modificato. Dipendenti amministrativi, polizia ed esercito degli alleati si insidiarono in molti servizi del distretto di Sezana. L'88a Divisione di Fanteria Americana »Blue Devils« occupò molte parti della regione di Gorizia e Trieste. Molte unità inglesi (Battaglioni) furono messe di stanza nel distretto di Sezana e venivano fatti ruotare ogni pochi mesi. Esse facevano parte della 56a Divisione di Fanteria London »The Black Cats« e della 6a Divisione Blindata (dal luglio del 1946 1a Divisione Blindata). In più occasioni essi occuparono edifici scolastici ed edifici in cui il governo italiano e più tardi tedesco avevano operato durante la guerra. Sezana fu anche il quartier generale della Polizia Civile (Civil Police) di distretto, la quale in aggiunta alla Polizia Militare Britannica e Americana (Allied Military Police), assicurava l'ordine e la pace. La Polizia Civile, chiamata anche Venezia Giulia Police Force, aveva una cattiva reputazione presso la popolazione locale per via dell'uso dei manganelli durante le dimostrazioni e manifestazioni locali. I più anziani abitanti del Carso ricordano dai tempi della loro gioventù gli scozzesi, i quali marciavano in parata lungo le strade principali dei villaggi del Carco ogni domenica con i loro kilt e suonando le cornamuse. I contatti tra gli alleati e la popolazione di campagna avvenivano durante le feste, quando gli alleati chiedevano collaborazione (per esempio prendendo in prestito attrezzature) e quando i locali attraversavano la Linea Morgan presso i punti di controllo. Se gli abitanti andavano senza permesso nella zona B, controllata dall'Amministrazione Militare Jugoslava usavano strade clandestine.

Molte strade, infrastrutture idriche, ponti, impianti di illuminazione, case ed altri tipi di edifici dei villaggi furono rinnovati e migliorati nel distretto di Sezana nel periodo della zona A del territorio giuliano. In alcuni casi la gente era pagata per il lavoro, ma in altri casi effettuavano le riparazioni gratuitamente sulla base di turni.

Nel caso delle scuole, le autorità popolari insistettero perché si studiasse il Movimento di Liberazione Nazionale e si esponessero la foto di Tito e la bandiera jugoslava, perché fossero incaricati insegnanti politicamente affidabili e fossero usati materiali di insegnamento che menzionassero la Jugoslavia, i partigiani, Tito, la vittoria del Movimento di Liberazione Nazionale, ecc. D'altra parte il Governo Militare Alleato mirava a costituire scuole apolitiche e neutrali, mantenendo in gran parte le leggi antecedenti la capitolazione dell'Italia, salvo quelle che proibivano l'uso della lingua slovena e croata.

Quando la Commissione Internazionale per le Frontiere arrivò nella primavera del 1946 con lo scopo di determinare la linea di divisione etnica tra »italianità« e »slavità« gli abitanti decorarono tutte le strade, le case e i muri con slogan, archi di trionfo e immagini in favore di Tito, Stalin del Movimento di Liberazione Nazionale. Alla fine, i membri della Commissione si limitarono a fare proposte che riflettevano le loro aspirazioni nazionali (cioè di Gran Bretagna, Stati Uniti, USSR e Franca).

Dopo la visita della Commissione di Frontiera e la Conferenza di Pace di Parigi, che ebbe luogo tra il 29 luglio e il 15 ottobre 1946, fu raggiunto un accordo riguardo al trattato di pace italo-jugoslavo. Le disposizioni furono adottate all'incontro del Consiglio dei ministri degli esteri del dicembre del 1946 a New York. Il 10 febbraio del 1947 i rappresentati degli alleati e dei poteri associati siglarono un accordo di pace con l'Italia a Parigi per la fissazione della frontiera orientale della Repubblica Italiana e il confine occidentale della Jugoslavia e contemporaneamente per la creazione di una entità internazionale chiamata Territorio Libero di Trieste (TLT). Idrija, Ilirska Bistrica, Sezana, Postojna, Tolmin e alcune aree del goriziano si unirono alla Jugoslavia. Il trattato divenne operativo quando Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia ebbero depositato i loro documenti di ratifica nelle mani del governo francese il 15 settembre 1947. Italia e Jugoslavia considerarono il trattato come una soluzione temporanea, che potesse essere migliorata in futuro a loro vantaggio. Sul lato occidentale il distretto di Sezana confinò con la zona A del Territorio Libero di Trieste per circa sette anni. Nell'ottobre 1954 il Territorio Libero di Trieste fu diviso tra Italia e Jugoslavia con il Memorandum di Londra.

Nonostante il fatto che il distretto di Sezana si fosse 'liberato' dell'amministrazione alleata dopo il ricongiungimento alla Jugoslavia, la popolazione si trovò tagliata fuori da Trieste, alla quale era economicamente, culturalmente e sentimentalmente molto attaccata. Nei primi anni ’50 un senso di abbandono si diffuse nel distretto, in assenza di significativi miglioramenti per esempio nelle condizioni di vita e nelle strutture scolastiche. Aumentò anche il sospetto delle autorità comuniste nei confronti del clero cattolico ma molti abitanti rimasero fermi nella loro appartenenza religiosa.

January, February:

Saturday and Sunday: 10 am – 12 am and 2 pm – 5 pm

Other months:

Wednesday, Thursday, Friday, Saturday and Sunday: 9 am – 12 am and 2 pm – 6 pm

Easter Monday, Labor Day OPEN.

Monday, Tuesday, Christmas, New Year's Day, Memorial Day – Closed.

For groups announced in advance or families a visit out of office hours is possible.

Adults:

8 EUR

Groups of adults to 20 people:

8 EUR

Groups of adults more than 20 people:

6 EUR

Children, Secondary school students::

4 EUR

>

University students with the student card::

5 EUR